THE POLAR TRUTH

La verità dell’Artico, parla della tragedia dei giovani colpiti dal virus dell’HIV e del rifiuto che ricevono da famiglia e amici. . Gli stessi giovani, tuttavia, adottano un approccio completamente diverso. Abbandonando la società in generale, creano un loro mondo personale. È, per loro, un’opportunità per avere successo dove la società ha fallito: lottano per superare le loro personali gelosie e carenze per stabilire una comunità che sia veramente costruita sulla giustizia, sulla fiducia e sulla buona volontà. Essendo un’opera teatrale di Klavdiev, ovviamente non è una storia semplice con un lieto fine. Ci sono molti attacchi alla mini-utopia del racconto, e gli stessi partecipanti sanno fin troppo bene di essere condannati. Tramite questa residenza è stato tradotto il Testo di Yury Klavdiev e il regista Russo per la prima volta ha lavorato con un gruppo di giovani attori Italiani per un primo studio che ha visto una restituzione pubblica.

Semion Alexandrovsky (Russia), con gruppo Dynamis (Marta Vitalini, Pietro Angelini, Concetto Calafiore, Valentina Vaccarini), Pierfrancesco Brudaglio 

SEMION ALEXANDROVSKY nato a Perm (Russia) il 4/3/1982 Regista Teatrale, si è laureata presso lo studio Lev Dodin dell’Accademia di Teatro di San Pietroburgo nel 2007, una delle scuole più radicate nella tradizione di Stanislavskij. La sua ricerca è anche una disputa con la scuola accademica in un tentativo di trovare nuovi modi per lo sviluppo e la ricerca del proprio sistema personale. Ha diretto numerosi testi Teatrali in Russia ma è la prima volta che affronta un testo tradotto in Italiano.

DYNAMIS è un giovane gruppo dedicato al teatro e alle arti performative con base a Roma al Teatro Vascello. Dal 2011 connette le sue attività con diversi spazi culturali della città e attiva collaborazioni continue e variegate sviluppando un interesse multidisciplinare nella ricerca. I progetti sono incentrati sullo studio delle dinamiche di relazione con il pubblico, in esplorazione di un linguaggio performativo dynamico, in potenziale continua trasformazione. Attraverso la performance e la creazione di dispositivi di arte relazionale cerca uno scambio con il fruitore e trasforma la scena o gli spazi in luoghi di dialogo e confronto. Il gruppo si occupa di formazione in contesti differenti con l’obiettivo di innescare incontri tra identità diverse e riattivare uno sguardo critico sul contemporaneo. La proposta formativa è mirata in particolare alla partecipazione del giovane pubblico al mondo culturale.

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